I livelli logici

livelli logici

Introduzione ai livelli logici

In questo articolo propongo i livelli logici: un modello che permette di “trovare il bandolo della matassa” ed accedere al mondo delle soluzioni.

Quante volte rimaniamo incastrati con un problema e questo innesca circoli viziosi di frustrazione, insoddisfazione, ansia?

Troppo spesso tendiamo a insistere con approcci che già non hanno funzionato. Siamo tutti un po’ abitudinari ma, se misurassimo i risultati che otteniamo “rincarando la dose” o “insistendo”, potremmo iniziare a considerare alternative più funzionali.

I livelli logici: un modello per orientarsi 

Partirei da una considerazione generale: “Nessun problema può essere risolto al livello in cui è nato”.

Il livello in cui è nato il problema è un dato che dev’essere in mio possesso.

Per usare una metafora, prima di metterci in viaggio e arrivare a destinazione dobbiamo prendere la nostra bella mappa e capire da dove partiamo.

Un navigatore senza connessione non può propormi una mappa ricca di informazioni ne diversi itinerari fra cui scegliere. 

Se non mi posso connettere con i satelliti per triangolare la mia posizione attuale non posso usare il navigatore per impostare una nuova destinazione.

Fai in modo di avere una buona connessione e la tecnologia farà il resto.

Nel nostro caso la tecnologia sono i livelli logici, (formalizzati da Robert Dilts nel mondo della Programmazione Neurolinguistica Livelli logici nel mondo della PNL) e la rete satellitare sono delle domande. 

Potevi aspettarti qualcosa di diverso da un coach?

Vediamo come questo modello ed i suoi semplici elementi possono aiutarti ad accendere il tuo navigatore interno.

Lo scopo è acquisire consapevolezza delle risorse disponibili e delle priorità per orientare le tue azioni verso ciò che desideri.

Propongo qui sotto una versione grafica semplificata che uso spesso in sessione rimandando per approfondimenti ai libri di questo autore (sappi che a volte è leggermente soporifero..).

Le domande collegate ai 6 livelli (più 1)

Vediamo ora le domande collegate ad ogni livello:

  1. AMBIENTE (Chi e cosa mi circonda? Dove sono?)
  2. COMPORTAMENTI (Cosa faccio di preciso? Come ciò che faccio influenza l’ambiente e le mie abilità?)
  3. CAPACITA’ e ABILITA’ (Come faccio a fare le cose? In cosa sono bravo?)
  4. CREDENZE (Di cosa sento di essere sicuro? Riguardo a cosa ho una sensazione di certezza?)
  5. VALORI (Perché faccio queste cose?)
  6. IDENTITÀ (Chi sono io?)
  7. A racchiudere tutti i livelli troviamo la SPIRITUALITÀ  (Qual è lo scopo superiore per cui agisci?).

Un sistema interconnesso

A destra della piramide ho disegnato una doppia freccia verticale: ogni livello influenza (ed è influenzato da) gli altri.

Partendo dal basso trovo l’ambiente che condiziona i miei comportamenti.

Per valutare cosa posso cucinare la prima cosa da fare è aprire il frigo per vedere quali sono gli ingredienti a mia disposizione.

Se ci sono solo uova e cipolle, cerco la migliore ricetta per una frittata. Se manca un ingrediente fondamentale è il caso di procurarselo facendo la spesa o chiedendolo ai vicini.

Al secondo strato della piramide ci sono i comportamenti che influenzano le abilità: se non ti alleni con costanza come puoi pretendere di eccellere?

Le abilità naturalmente interagiscono con le convinzioni: ti riesce ogni ricetta, avrai la consapevolezza di saper cucinare e potresti aver voglia di andare a Masterchef.

Salendo ancora, le convinzioni vanno a costruire i valori che guideranno tutte le scelte importanti per te.

Infine i valori andranno a sostenere la tua identità.

La chiave operativa

Per risolvere un problema che riguarda un livello bisogna agire ai livelli superiori.

Un problema riguardante l’ambiente va risolto con dei comportamenti nuovi, delle azioni mirate. 

Io posso gestire il mio stato, ciò che rientra nella mia sfera di influenza, tutto ciò che dipende da me.

Se mi rendo conto che una relazione, un lavoro, una casa  (il mio ambiente attuale) sono causa di sofferenza per me devo valutare:

  • se ho sofferto abbastanza,
  • se posso sopportare per altri 20 anni,
  • il prezzo da pagare per non cambiare.

Se dopo queste valutazioni decido di non cambiare va bene. Va bene tutto purché sia una decisione consapevole.

Se il compagno, il capo o chi per loro non offrono dei margini di trattativa nel senso che non sono disponibili a venire incontro alle tue richieste quanto puoi resistere ancora?

Ricorda che esiste la possibilità di cambiare e che potresti stare molto meglio.

Salendo al secondo piano della piramide un problema a livello di comportamenti va affrontato acquisendo nuove capacità (credenze, valori o va fatta un integrazione a livello di identità).

Generalmente è inutile iniziare dai livelli più alti (di identità o spiritualità); è più opportuno agire al livello immediatamente superiore a quello del problema.

Ad esempio se voglio parlare una nuova lingua devo studiarla in qualche modo: posso fare un corso, un viaggio studio o quello che serve per acquisire le competenze linguistiche necessarie.

L’utilità del porsi le domande relative ai livelli è fare chiarezza. Se possibile è bello scrivere le risposte per poterle rileggere, correggere e verificare i progressi.

I livelli logici e gli obiettivi

Un’applicazione, se vogliamo avanzata, dei livelli logici in un percorso di coaching è il loro utilizzo per valutare i propri obiettivi.

Per ogni progetto che si intende portare a termine ci si può chiedere:

  1. In che ambiente questo dovrebbe avvenire?
  2. Quali comportamenti necessiterebbe?
  3. Quali sarebbero le capacità necessarie a far sì che il comportamento venga messo in atto con successo?
  4. Quali credenze e valori dovrebbero essere alla base di questa capacità?
  5. Quali valori?
  6. Che influenze avrebbe tutto ciò sulla mia identità?
  7. E, infine, che impatto avrebbe sul mio scopo ultimo?

Avere delle risposte chiare a tutti i livelli può dare una tranquillità impagabile.

Se emergono delle criticità possiamo invece prendere provvedimenti in tempo utile.

Ci fermiamo al terzo livello per tenerla semplice: se non riesco ad acquisire certe abilità è molto probabile che io abbia delle credenze limitanti sulle quali è meglio lavorare per non dover remare sempre controcorrente.

Le credenze sono delle sensazioni di certezza legate a un argomento. Spesso si formano a seguito di un episodio e condizionano un’intera esistenza, 

Un esempio: se da bambino ho rischiato di annegare è possibile che il mio rapporto con l’acqua non sia dei migliori e che imi ripeta che non so nuotare e che l’acqua non mi piace. Questa è una convinzione limitante legata a una paura  sulla quale posso lavorare con E.F.T (La gestione delle emozioni con E.F.T.) o altre tecniche energetiche e approcci.

Naturalmente se senti che il problema è grave rivolgiti al tuo medico o ad un terapeuta perché certe pratiche vanno bene per chi non ha problemi di salute mentale, non per chi sente di avere un equilibrio precario.

Conclusioni

La domanda più gettonata di solito è “Perché?” ma non porta quasi mai a nulla di buono.

Anche se capisci il perché è nato un problema o è successo qualcosa, questo non migliora la tua situazione attuale e ti sei concentrato solo sul problema. 

Quello che possiamo gestire è il nostro stato: poi possiamo influenzare gli altri. 

Non possiamo pretendere che gli altri cambino perché non rispetteremmo il loro libero arbitrio.

Prima imparo a gestire le mie reazioni (comportamenti) ed a comunicare i miei bisogni e i miei desideri (abilità), poi posso entrare in trattativa con gli altri tenendo presente e accettando che ognuno ha una sua mappa.

A quale livello ho margini di miglioramento? Su tutti se ho la capacità di mettermi in gioco con flessibilità.

Nel mondo della comunicazione vince chi ha l’obiettivo più chiaro.

Riuscire a separare i livelli è un primo passo verso una maggiore chiarezza e decisioni consapevoli. 

Domande di qualità aiutano ad arricchire le nostre mappe con informazioni utili. Sperimentate questo modello e fatemi sapere se vi è utile. Le domande per eventuali chiarimenti sono benvenute (trovi il modulo in fondo alla pagina: Consulenza).

Buon viaggio alla scoperta della tua parte più saggia e più vera

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